APPUNTI DI VIAGGIO - BRASILE 2024
09/08
Siamo atterrati alle ore 21:00 su terra brasileira il 9 agosto 2024 presso l'aeroporto di Natal.
Dopo almeno un'oretta per il controllo passaporti, durante il quale scopriamo che un aereo è caduto vicino a San Paolo (e la cosa mi ha fatto scorrere un brivido lungo la schiena), finalmente prendiamo un taxi diretto in città.
L’aria è fresca ma calda, leggermente umida, è notte e si vede solo la strada illuminata dai lampioni, non ci sono altre macchine in movimento. Ai lati della strada solo piante e buio. I miei occhi sono curiosi e famelici di straniero ed esotismo, ma al momento non riesco a saziarli, non c'è molto da vedere.
Arriviamo nel nostro alloggio e vedo per la prima volta in vita mia un divano lungo 5 metri in una sala enorme e non faccio a meno di osservare che tutta la mia casa a Milano forse è più piccola di questa stanza.
È tutto un po' sporco, la casa sembrava molto più nuova dalle foto online, siamo un po' delusi. Si sentono i rumori degli spifferi delle finestre ululare forte - siamo al 7° piano, ci sarà vento ad alta quota.
Vado a chiudere, mi serve silenzio, voglio andare a dormire perché la stanchezza del viaggio si fa sentire.
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10/08
Mi sveglio alle 6:30, c'è luce nella stanza. Non ho più sonno. Mi alzo e apro la finestra, un'ondata di luce mi acceca e sento l'aria fresca del mattino soffiarmi sul viso. Mi rendo conto che siamo dentro un condominio in una zona residenziale costellata da grattacieli in lontananza. Sento i rumori di un campo da calcio che non riesco subito ad identificare, fischietti, urla di ragazzi che incitano i compagni. Finalmente li vedo, e mi chiedo, ma perché stanno giocando così presto? Forse in Brasile sono così appassionati di calcio che giocano a tutte le ore?
Bene. Ci hanno cancellato il volo per Fernando de Noronha (non si sa perché) a noi di andata e ai nostri amici del ritorno. Prima di andare a Praia da Pipa dobbiamo fare tappa in aeroporto a Natal, chiedere spiegazioni e trovare una soluzione.
Con grande fatica, siamo riusciti a riorganizzarci e a comprare nuovi voli per Fernando, volando su Recife e poi facendo Recife - Fortaleza. Speriamo di ricevere il rimborso dalla compagnia aerea che ci ha cancellato i voli ma dubito, temo andrà in fallimento.
Siamo finalmente in viaggio con il nostro mitico driver Samuel per Praia da Pipa. Io mi siedo davanti e parlo un po' con lui in portoghese/spagnolo/italiano, ma ci capiamo.
Mi godo il paesaggio dal finestrino, che pare più campestre più che esotico. I campi da allevamento per le vacche sfumano piano piano, andando verso sud, in campi di canna da zucchero, così ampi che si perde lo sguardo. Non posso fare a meno di notare la differenza con le ampiezze europee: qui c'è spazio. È sensazionale vedere spazi così sconfinati, credo che c'entri qualcosa la libertà.
Mi chiedo i viaggiatori portoghesi del Seicento, una volta arrivati qui, cosa abbiano provato. "Abbiamo scoperto un nuovo mondo" credo possa essere la frase che più possa avvicinarsi a quello che hanno detto o pensato, vedendo per la prima volta questi paesaggi.
Noi uomini moderni non potremo mai più riprovare una sensazione così unica: l'avvento tecnologia ha anche i suoi svantaggi. Abbiamo ancora lo spazio extra-terrestre e i nostri abissi da esplorare, ma non potremmo mai arrivare a fare scoperte senza prima non aver ricevuto qualche "anticipazione" tecnologica, senza prima non aver ricevuto qualche “spoiler”.
Arriviamo a Pipa finalmente, non è stato un viaggio pesante. La Posada è spettacolare, ci sono bellissime piante tropicali ovunque. Mi tuffo subito in piscina. Sistemiamo con internet le ultime prenotazioni per seguire la nuova programmazione del viaggio per Fernando e poi ce ne andiamo finalmente in spiaggia. Il sole sta già quasi calando, sono le 15:00. Tramonterà alle 17:30, ma sorge presto alle 5:30. Ricordiamoci che qui è inverno, anche se la temperatura è perfetta.
Beviamo 4 caipirinhe in spiaggia, le ho ordinate da un ragazzo brasiliano sulla spiaggia. È gentile, mi sorride, gli chiedo che cosa sia quella sorta di gelato di nome Acai che vedo su un cartello dietro di lui. Non lo conosco gli dico, allora lui và dietro il locale e torna con un bicchiere riempito di Acai per farmelo assaggiare. Buono! Mi spiega che è un frutto dell’Amazzonia, ma da quelle parti non si trova zuccherato come qui, ma allo stato naturale. Lo assaggerò per vedere la differenza!
Rientriamo per farci una doccia e poi uscire a cena, ma accade un imprevisto: io e Jacopo ci addormentiamo nel letto e salta la serata. Credo sia colpa del jet-leg, ma anche dell'alcool.
Mi sveglio alle 3:30 nella notte e non ho sonno: per forza sono andata a letto alle 20:00.
C'è silenzio tombale, interrotto solo dal canto del gallo, sempre più frequente, come se volesse ricordare al sole di sorgere, mentre inizia lentamente ad albeggiare.
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11/08
Finalmente si fa colazione. Sono sveglia da 3 ore, durante le quali ho sentito interrottamente il canto del gallo. La fame si fa sentire, considerato che ieri sera non ho cenato.
Un tuffo in piscina in attesa che Jacopo si prepari e una volta pronti ci dirigiamo verso Praia do Madeira, con il solito mini-bus zeppo di gente.
Arriviamo in spiaggia e notiamo subito che la marea è alta rispetto a ieri, non c'è spiaggia. Guardo subito la qualità delle onde, dato che volevo fare surf: scarsa, ma dicono che bisogna aspettare verso mezzogiorno.
Io e Jacopo ci lanciamo verso l'oceano caldo e le onde per rinfrescarci, siamo felici.
Si avvicinano le 12, uno sguardo all' orizzonte: l'oceano sembra movimentarsi, decidiamo di prendere la tavola. Bene, un' ora in acqua senza riuscire a prendere mezza onda: sono troppo poche ma soprattutto troppo deboli, si esauriscono ancor prima di prenderle.
Torno indisposta sotto l'ombrellone, speriamo che nei prossimi giorni vada meglio.
A un certo punto sento una voce concitata che grida qualcosa e punta il dito verso l'oceano: ci sono i delfini!
Dopo un pranzo buono ma poco leggero, decido di dormire sulla sdraio nel pomeriggio: ho ore di sonno da recuperare.
Mi sveglio per un vento teso e molto fresco che arriva dal mare. Il sole sta già scomparendo dietro la collina, sono le 17.
Decidiamo di berci un'ultima cosa e rientriamo alla posada. All'ingresso ci saluto uno splendido rospo particolarmente grande, che se ne sta immobile accanto a una piccola pozza di acqua.
Mi doccio, mi vesto per uscire, ma i nostri amici ritardano e dobbiamo aspettarli.
Mi metto sull'amaca e mi faccio cullare. Sonno.
Mi addormento. Ad un certo punto, Jacopo mi sveglia per dirmi che dobbiamo andare. Gli dico andate voi, io vado a dormire, non c'è la faccio.
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12/09
Mi sveglio alle 6:30. Meglio del giorno prima dai! Mi faccio una doccia ed esco in giardino. Due brasiliani stanno pulendo la piscina, un'altra ospite della Posada sta scrivendo al PC su uno dei tavoli della colazione. Cosa sta scrivendo? In che lingua?
Sono le 7:30, direi che posso già iniziare a fare colazione. Mentre sorseggio il succo di cajú, leggo Tristi Tropici di Levi Strauss e penso che amerò questo libro dall'inizio alla fine.
Questo uomo racconta del suo viaggio che negli anni 30 ha fatto in Brasile, non in aereo bensì con un piroscafo, partendo dall'Europa, arrivando a Dakar e poi partendo verso Ovest per solcare l'Oceano Atlantico, in direzione di Santos (San Paolo). Il nostro Claude scrive 8 pagine solo per descrivere alba e tramonto che vive sulla nave, perché non c'era giustamente di meglio da fare.
Ben diversa dalla mia esperienza, un volo di sole 6 ore e 45 passate guardando un film ( quello nuovo di Tati Waki, troppo bello ) dormicchiando e mangiando due pasti.
Racconta proprio anche i giorni prima di attraccare nel nuovo continente, quando passano la "fossa nera", conosciuta dai marinai come "stasi nera".
Arriva Jacopo a fare colazione, mezzo addormentato. Oggi si va a Praia do Amor, una spiaggia più isolata rispetto a Madeiro.
Tira vento forte dal mare, la corrente è forte in acqua e ci sono alcune rocce, ma apparte questo la location è fantastica.
Arriva un venditore di ostriche fresche e praticamente lo deprediamo. Erano molto buone, dicono!
Ci rilassiamo tutto il giorno a bere caipirinha, birra, a parlare di viaggi fatti e che faremo.
Arriva un bel ragazzo brasiliano molto alto con un cartello in mano con scritto: massagem. É arrivato finalmente il momento, sono tua.
50 minuti di puro relax, Diogo é molto bravo, quasi meglio del mio massaggiatore di Milano.
Scopro che, oltre ad essere della mia età, è nato il mio esatto giorno, 18/03/1993!
Il sola sta calando, sono quasi le 17. Ci incamminiamo verso il fondo della spiaggia, una lunga passeggiata costeggiata da rocce nere/viola su sabbia bianca e mare azzurro, con i rapaci che volano in alto. Che colori assurdi! Risaliamo la scogliera e scopriamo che la terra è rossa.
Rientriamo alla pousada, ci cambiamo come i barboni in giardino perché non abbiamo più la stanza e usciamo in centro. Ci perdiamo nei negozietti finché non raggiungiamo i nostri amici in un locale molto carino tutto in legno.
Torniamo alla posada e iniziamo a radunare le valigie, Samuel arriverà tra poco a prenderci. Ci aspetta il viaggio notturno di circa 4 ore e mezza per l'aeroporto di Recife. Viaggio terribile, lui guidava malissimo, strada piena di buche, climatizzatore a manetta che mi fa sudare freddo. Non credo di esser riuscita davvero a dormire.
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13/09
In aereoporto ci riprendiamo un attimo, il volo è alle 7:55. L'aereo è piccolino, tutto blu e ha le eliche sulle ali! Entriamo dentro e la temperatura si attesta sui 15 gradi. Mi ammalerò, lo so.
Tutto sommato voliamo bene, Jacopo dorme tutto il tempo, io non riesco e mi dedico alle parole crociate.
Atterriamo finalmente a Fernando de Noronha, isola che su cui abbiamo grandi aspettative. È il posto più costoso del Brasile, perché molto esclusivo, già dall'aereo avevamo notato la presenza di persone particolarmente benestanti.
Facciamo la fila per pagare la tassa ambientale e scopro che l'isola è plastica free quindi no sacchetti e cannucce di plastica. Mitici!
Molliamo le valigie nella nuova Posada, che è contornata da cantieri e case in costruzione, doccia veloce e ci lanciamo in spiaggia.
Okey, qui siamo arrivati in un mezzo paradiso tropicale. Acqua cristallina, pesci enormi blu, palme ovunque, roccia vulcanica, sabbia fine.
Dopo il bagno mi addormento in spiaggia, sfinita.
Cambiamo spiaggia nel pomeriggio per avere il tramonto davanti. I colori di mare e cielo iniziano a passare dall'azzurro chiaro al rosa. Bellissimo. Il mare si è calmato e le onde, prima di infrangersi con una perfezione geometrica lungo la medesima linea, formano prima un tubo di acqua perfetto.
Rientriamo a casa, doccia e si esce a mangiare, evitando di crollare sul letto. La stanchezza inizia a farsi sentire, ma resistiamo.
Ceniamo in un posto buonissimo che si chiama cibo com vida, gestito da persone molto allegre e simpatiche. I brasiliani di quest'isola sono particolarmente socievoli, sembrano proprio felici. Sar
à l'aria tropicale?
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14/08
Mi sveglio alle 7:30, ho fatto una bella dormita finalmente! Peccato che alle 8:00, puntuali come dei muratori svizzeri, i muratori iniziano a trapanare e fare rumore molto forte giusto accanto a noi, perché siamo tra i cantieri.
Fuggo nel bar affianco per fare colazione, dove la situazione è più tranquilla.
Oggi abbiamo Fernando, un biologo dell'isola, che ci farà da guida soprattutto per lo snorkeling. Ha un buggy tutto scassato, bianco, ma funziona ed è divertente salirci e guidare per le strade polverose di terra rossa.
Arriviamo alla prima spiaggia che è appena dietro al porto, noleggiamo pinna maschera e tubo e ci tuffiamo subito in acqua.
Subito vedo una tartaruga marina! Che bellezza, l'avevo già vista in Sri Lanka ma è sempre una emozione. Avanziamo verso una barca e scopriamo che nascosti sotto la sua ombra ci sono due squali che nuotano nervosamente. Aiuto! Sono gli squali lisci, in lingua locale tubarão-lixe, e per fortuna sono tranquilli e non attaccano gli umani, quindi easy. Mangiano solo pesci, alghe e crostacei, quindi non sono propriamente vegetariani. C'è anche l'ipotesi che ci schifino perché non siamo abbastanza buoni, ognuno ha i suoi gusti! Avanziamo e vediamo una serie di pesci molto strani e colorati, ma soprattutto abbastanza grandi. Vediamo altre tartarughe e altri due squali, di cui uno dormiente sotto una roccia sul fondale. Ci spostiamo di costa e arriviamo in una zona più ampia. Oddio, una razza gigante! Sarà stata 2 metri.
Sott'acqua inizio a sentire dei fischi e non capisco. Fernando sventola le braccia e indica qualcosa più avanti. I delfini! Un branco di delfini. Fanno i salti in aria e ruotano, stanno giocando? In lingua locale si chiamano non casualmente Golfinhos-rotador. Hanno una striscia grigio chiaro sul fianco. Nuotano assieme a noi con occhi curiosi. Sono tantissimi! I fischi sotto'acqua si fanno più intensi, nuotano 4-5 esemplari per branco.
Fernando intima ad alcuni turisti snorkler di non superare una linea immaginaria che parte da una torretta galleggiante in acqua e finisce sulla punta della costa. Oltre non si può andare, sopra la costa si trova un centro di biologia marina, un complesso tutto bianco, e lì ci sono i biologi con i binocoli che controllano e monitorano la situazione e il rispetto verso animali e natura.
Poco prima di uscire dall acqua vedo un bellissimo pesce verde dalla forma strana, sul fianco ha disegnato una trama di esagoni. Scopro più tardi che si chiama Cofre, in lingua locale. Rientriamo in spiaggia sfiniti ma entusiasti. Che bella esperienza!
Fernando è simpaticissimo. Parla in portoghese e parlicchia italiano.
Più tardi andiamo in una spiaggia non balneabile, dove ci racconta una storia. Qui nel 2022 uno squalo tigre ha staccato una gamba a una bimba di 8 anni mentre faceva snorkeling con la sua famiglia. Da allora la spiaggia è stata interdetta alla balneazione e si può solo guardare o camminare sulla battigia.
Ripenso che poco fa, nella spiaggia dietro a Sancho, abbiamo fatto snorkeling e rimango in attimo perplessa, pensando alla storia.
Rientriamo al calare del sole, sfiniti. Abbiamo nuotato tanto, anche se con le pinne.
Si va a dormire presto stasera, anche perché domani mattina ci aspetta un'altra avventura.
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15/08
Stamattina ci svegliamo alle 5 perché faremo canoa e vedremo l'alba nascere dal mare.
Scopriamo che la canoa è tipo hawaiana e non ci si bagna. Io personalmente sono abituata alle canoe al lago che imbarcano acqua.
Anche remare è molto più semplice anche perché a poppa siede Beto, la nostra guida.
Beto è estremamente professionale e ci spiega tante cose, nell'attesa che il sole sorga.
Ci sono altre canoe intorno a noi.
Dall'altra parte, sulla punta, il mare soffia forte.
Beto ci spiega che quella parte finale dell'isola si chiama Air France, perché si svolgevano attività di spionaggio là, nella seconda guerra mondiale.
Il sole è sorto un po' dietro le nuvole, la luce inizia a salire gradualmente. Riprendiamo a remare e sorpassiamo la zona che avevamo fatto in acqua con Fernando, dove avevamo nuotato insieme ai delfini.
Poco più avanti, sentiamo un rumore forte, simile a un ruggito, proveniente dalla scogliera.
Beto ci spiega che lì c'è una grotta nascosta dove le onde sbattono e da alcune fessure esce l'aria come uno sfiato, provocando questo rumore. Non a caso, si chiama la caverna do leao, del leone.
Qualcuno su una canoa vicino indica il mare aperto. Stanno arrivando i delfini! Un branco intero presto ci nuota attorno, da tutte le parti.
Che emozione! C'è un delfino piccolo poco più avanti che tenta un salto con la rotazione. Ne fa 4! Sta indicando la direzione agli altri.
Un ultimo tuffo nel porto prima di rientrare con la canoa, e rivediamo due tartarughe marine.
Salutiamo Beto e rientriamo a casa, per una breve siesta, prima di ritornare in spiaggia.
La sera ci dicono che c'è una festa al Forte, in centro città, si ballerà la samba!
Scopriamo che il party è a pagamento ed è interamente all interno della piazza del forte, dove c'è un palco con la band, albero con lucine e tavoli in legno. Mi guardi in giro, questa gente è benestante. E sono tutti brasiliani, siamo tra i locali. Li vedi che sanno tutte le canzoni, si scatenano come matti, ballano e cantano a squarciagola. Ci uniamo a loro!
È stata una bella serata, siamo rimasti fino alla chiusura.
Abbiamo noleggiato la macchina dal proprietario di casa. Jacopo guida, accende e partiamo per rientrare. Dopo qualche metro ci ferma la polizia, ma noi siamo tranquilli abbiamo carte in regole e Jacopo non ha bevuto drink. Gli volgono fare il test, però un attimo, ci dicono che la tolleranza è zero e che bisogna non aver bevuto alcool da 12 ore. Jacopo aveva bevuto 2 capirinhe nel pomeriggio verso le 16. Questo particolare il padrone di casa non l'aveva detto.
Bene, forse è meglio non fare il test e pagare la polizia. Ci svuotano il portafoglio, diamo loro tutti i contanti, anche qualche euro.
Rientriamo estremamente alterati. Giochiamo due partite a burraco per distrarci dalla sventura e poi si và a dormire.
16/08
Oggi giornata in giro per spiaggia con la macchina. Torniamo nella Praia do sancho, super selvaggia, che ci era piaciuta tantissimo ed eravamo potuti rimanere solo 1 ora. Oggi però la corrente è molto forte e le onde alte, è sconsigliato fortemente fare il bagno.
Dopo qualche ora cambiamo spiaggia, in una più tranquilla e balneabile, con campo da beach tennis, che subito proviamo.
La sera torniamo nel posto in cui avevamo mangiato la prima sera, conosciamo una famiglia italiana di Roma con due bambini, vicini di tavolo. Lui è molto abbronzato e ha l'accento romano pesante, ci vediamo raccontano che hanno fatto Rio e San Paolo e sono a fine vacanza. Ci parlano della famosa favela di Rio, la Rosinha, che è quella più famosa e turistica. La moglie del ragazzo dice che è stata un'esperienza molto forte, ci sono uomini ovunque con i mitra e con sacche di droga in giro.
A fine cena sentiamo musica (samba, ovviamente) che proviene dal fondo della strada, dove c'è una folla di gente. Un party improvvisato sulla strada acc
anto a un locale.
Si balla ancora!
17/08